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La relazione genitori/bambino

Autore/i capitolo: Cena L., Imbasciati A., Baldoni F.

In queste ultime decadi la psicoanalisi infantile si è enormemente sviluppata, coniugandosi con le ricerche e le tecniche derivate dalla teoria dell’attaccamento e dando origine a varie e diverse Scuole di Psicoterapia. Queste centrate sui caregivers, quanto più il bimbo è piccolo, o anche neonato, o meglio l’oggetto della terapia è la relazione che può essere clinicamente e/o sperimentalmente osservata tra caregiver e bimbo.

Ovviamente il veicolo principe della comunicazione che intercorre tra il terapeuta, o i terapeuti, e i “pazienti” non è la parola, come nella psicoanalisi degli adulti. Questo sviluppo ha permesso di accertare come l’effetto terapeutico, cioè ciò che fa cambiare le strutture mentali, anche per gli adulti, dipende dai messaggi affettivi veicolati nella comunicazione non verbale che costituisce una specifica relazione interpersonale.

Ciò ha portato alla scoperta dell’importanza e della complessità della relazione interpersonale come situazione psichica strutturante. L’effetto strutturante, che non è semplicemente psichico ma anche neurale, è di fondamentale rilievo per la maturazione del cervello dei bambini. Il concetto di maturazione cerebrale è oggi cambiato: esso dipende dagli apprendimenti relazionali primari. L’effetto strutturante può essere anche negativo: ecco la psicopatologia, silente nei bambini piccoli. La “relazione”, con la relativa continua comunicazione non verbale che la caratterizza, è situazione che sfugge alla coscienza: l’essenza della circolazione di messaggi affettivi è automatica e inconscia. Un terapeuta pertanto deve aver acquisito la capacità di esserne, almeno in parte, cosciente.

Gli intenti terapeutici hanno portato alla scoperta della relazione: questa agisce comunque nei rapporti interpersonali umani, tanto più quanto questi sono intimi, e produce cambiamenti strutturali in coloro che si relazionano, salienti quando si tratta di un adulto che si occupa di un bambino. Si è così progressivamente rilevato quanto sia cruciale la relazione tra i genitori e i loro bambini: dalla qualità di questa relazione dipenderà uno sviluppo psichico e psicosomatico (fisico nel neonato) ottimale piuttosto che deficitario o patologico.

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