10. Psicoanalisi e Istituzioni Sanitarie
Per molto tempo con “Psicologia Clinica Perinatale” si è inteso in ambito sanitario una clinica psicologica centrata sugli eventuali disagi di gestanti e puerpere. L’attenzione al neonato si poneva nei casi in cui si manifestassero sue evidenti patologie.
Nei primi mille giorni di vita, a contare dal concepimento, viene a costruirsi una prima matrice funzionale -reti sinaptiche- individuale che condizionerà ogni successiva elaborazione delle esperienze di vita di quell’individuo e pertanto ogni ulteriore costruzione di funzionalità nel suo individuale cervello, cioè ogni successivo sviluppo neuropsicosomatico di quella persona.
La Psicologia Clinica Perinatale è una nuova disciplina specialistica integrata che si costituisce nell’apporto di molteplici e differenti discipline, psicologiche, neurobiologiche, sanitarie, sociali, mediche ed è rivolta alla promozione di un’assistenza ai genitori e alle famiglie per un aiuto nelle difficolta del loro percorso genitoriale.
Il funzionamento e la microstruttura del cervello umano non sono dati dalla Natura, ma dipendono dai particolari apprendimenti che progressivamente vanno a costruire le reti neurali di quel singolo cervello.
Una ultracinquantennale esperienza in Università – studente, poi ricercatore, docente, responsabile di formazione di altri ricercatori – insieme a una quarantennale esperienza di psicoanalista testimoniano, in una raccolta di ricordi, la passione per la ricerca scientifica e l’amarezza di constatarne la lenta morte nello sfacelo dell’Università Italiana.
In questi ultimi trent’anni le ricerche della Psicologia dello Sviluppo (in particolare l’Infant Research), della Psicologia Clinica, della Psicoanalisi, della Neuropsichiatria Infantile e delle Neuroscienze hanno evidenziato una convergenza nel dimostrare come i primissimi tempi della vita siano decisivi per la strutturazione della mente, nonché del cervello stesso.