Psicologia del fumetto
Per la molteplicità dei suoi aspetti il fumetto ha attratto l’interesse di studiosi di differenti discipline: a questo interesse tuttavia non è corrisposta un’adeguata produzione scientifica.
Questo libro affronta dunque un settore tanto dibattuto, quanto poco seriamente studiato: per quanto riguarda le modalità di approccio delle scienze psicologiche, le ricerche di Imbasciati e CasteIli costituiscono I’inizio, unico in Italia, di uno studio sistematico sull’argomento.
L’impostazione di questo libro — nato da sette anni di studi e di esperimenti, parzialmente anticipati su pubblicazioni scientifiche basata essenzialmente sui modelli interpretativi psicoanalitici — è basata essenzialmente sui modelli interpretativi psicoanalitici: il fumetto è considerato ed analizzato come una “produzione fantastica collettiva”.
In tal modo la psicoanalisi, alla stregua in cui ha affrontato lo studio delle fiabe, delle leggende, dei miti, dei riti e del folklore, può altrettanto analizzare i fumetti. Questa analisi ci informa sulle fantasie latenti che hanno forza nelle masse dei fruitori; e poiché i fumetti sono in continua evoluzione potrebbero fornire indizi sull’evoluzione psichica delle masse popolari e pertanto assumere un valore analitico di fenomeni sociali.
Antonio Imbasciati, libero docente di Psicologia e studioso di psicoanalisi, e attualmente professore incaricato di Psicologia nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. La sua prima pubblicazione sui fumetti, a cui ne sono seguite altre.
Carlo Castelli e attualmente assistente di Psicologia sociale nella Libera Università degli Studi di Trento.
La collaborazione tra i due autori si è concretizzata, prima di questo libro, nella pubblicazione di un lavoro sui fumetti.